data evento: 23-12-2020

Il 2020 è stato un anno caratterizzato dalla crisi sanitaria Covid-19 che ha profondamente influenzato tutte le attività della Fondazione, non solo nelle modalità di svolgimento ma anche e soprattutto nella loro ideazione, costruzione e sviluppo.
Ecco il racconto di alcune delle principali tappe di questo percorso: si tratta di una prima selezione che sarà ulteriormente dettagliata in una relazione più esaustiva che pubblicheremo a inizio 2021. 

Il carattere globale della pandemia e gli impatti da essa generati, in particolare a livello urbano, hanno spinto la Fondazione a interrogarsi fin da subito sullo scenario inedito e sulle criticità di natura economica, sociale e politica, oltreché naturalmente sanitaria, che iniziavano a delinearsi. La Fondazione ha quindi ritenuto prioritario e urgente, fin dai primi mesi dell’anno, aprire uno spazio di ricerca, di confronto e di costruzione di policy sulla situazione emergenziale in corso, a cui connettere anche delle progettualità utili al futuro della città

Da questi obiettivi, è nato il progetto R-innovare la città, Osservatorio emergenza Coronavirus che, attraverso un approccio multidisciplinare e multilivello, ha messo in campo numerose attività tenendo insieme le diverse anime della Fondazione: dalla documentazione e ricerca, all’indagine e analisi, dalla sperimentazione e co-progettazione di pratiche e servizi fino alla comunicazione e all’ingaggio, divenendo un punto di riferimento non solo a livello locale ma anche nazionale.

Alcuni momenti sono stati a questo proposito particolarmente significativi, come ad esempio in occasione della presentazione alla città del rapporto “Bologna riparte, oltre l’emergenza Coronavirus” da parte del Sindaco di Bologna e della Città metropolitana Virginio Merola, insieme al gruppo di esperti ed esperte da lui designati per elaborarlo; ma anche la presentazione pubblica del Dossier “Mutualismo al tempo del Covid” in occasione di un evento di risonanza nazionale come il Festival della Partecipazione: un’indagine condotta con oltre 300 interviste dalla Fondazione sulle comunità e reti civiche bolognesi e nazionali che si sono attivate durante l’emergenza, per comprenderne bisogni, priorità e suggerimenti. Notevole visibilità ha avuto inoltre il progetto sperimentale Consegne etiche, divenuto rapidamente un esempio nazionale di piattaforma cooperativa di consegne a domicilio, eticamente sostenibile e su base comunitaria.

Il lavoro dell'Osservatorio si è sviluppato in stretta interconnessione con le altre attività territoriali e tematiche in corso che, a loro volta, sono state ridisegnate e adattate alla nuova situazione con prontezza e successo. Da citare, ad esempio, il percorso di accompagnamento alla redazione del nuovo Piano Urbanistico Generale del Comune di Bologna che, attraverso diverse attività di consultazione e ascolto della città, ha permesso di integrare e arricchire le decisioni più tecniche del Piano, recentemente adottato dal Consiglio comunale; da segnalare, inoltre, il progetto Bologna oltre le barriere, dedicato al tema dell’accessibilità, nato per accompagnare Bologna alla candidatura al Premio Europeo Città Accessibile attraverso un percorso di mappatura e di co-progettazione condiviso e trasversale ai diversi ambiti e alle diverse politiche. Un particolare impegno, infine, è stato profuso prima e durante la fase di voto del Bilancio partecipativo, in un’edizione caratterizzata da un radicale ripensamento delle attività di prossimità che tradizionalmente la Fondazione mette in campo e che ha visto, tuttavia, attivarsi una forte e capillare mobilitazione di comunità e cittadini che ha portato a coinvolgere circa 900 persone in 50 incontri e a raggiungere 22.247 voti.

Per tutti questi progetti, ma anche per gli altri che si sono sviluppati nel corso dell’anno e che sono raccontati di seguito, il grande sforzo è stato infatti proprio quello di ripensare modalità e strumenti per sperimentare attività efficaci ma compatibili con la situazione di emergenza, utilizzando i canali digitali spesso comune unico mezzo.

Il 2020 è stato l’anno in cui un forte impulso è stato dato anche ai temi connessi all’ambito culturale, in forte connessione con le attività dell’Osservatorio. Dopo la prima sperimentazione del 2019, quest’anno ha trovato piena affermazione la rassegna culturale estiva Cortile in comune nel Cortile Guido Fanti, un nuovo punto di incontro delle diverse comunità cittadine, di discussione politica e culturale, condivisione e co-costruzione di visioni per la città del futuro. La rassegna ha coinvolto quasi 3.000 spettatori e ha attivato una rete di oltre 30 realtà e attori culturali della città che vi hanno collaborato, primi fra tutti i partner del Quadrilatero della cultura e ne ha rappresentato di fatto un importante primo passo di avvio. Anche i quartieri della città sono stati protagonisti di attività di animazione culturale estiva grazie al progetto dei Piccoli Teatri di Quartiere che, per la prima volta, ha portato la Fondazione a sperimentare lo strumento del crowdfunding in un’ottica di welfare culturale, allo scopo di portare nei cortili, nei giardini, nei caseggiati, proposte e iniziative adatte al particolare momento che si stava vivendo. In poco più di due mesi, sono stati circa 150 gli eventi diffusi in tutti i quartieri e quasi 3.000 i partecipanti. L’attenzione al mondo della cultura ha intrecciato anche il settore delle biblioteche, a partire dalla Biblioteca di Borgo-Panigale fino alla nascita di un nuovo progetto strategico, avviato quest’anno e che troverà pieno sviluppo nel 2021, che mira a innovare il ruolo delle biblioteche comunali nei territori.

Trasversalmente a tutti i progetti, l’ambito della comunicazione ha vissuto un anno particolarmente intenso dovuto alla necessità di riversare sui canali digitali gran parte delle attività che non è stato possibile svolgere in presenza. Le nuove esigenze hanno determinato un netto incremento della quantità di contenuti da sviluppare, gestire e raccontare ma anche la nascita di nuovi strumenti, canali di comunicazione e format, primi fra tutti gli eventi online in diretta streaming, con un notevole ritorno in termini di seguito: si è registrato infatti un considerevole balzo in avanti dei dati di diffusione e ingaggio. In particolare, i canali che hanno registrato il più forte incremento sono quelli legati alla pubblicazione dei video che hanno di fatto sostituito per gran parte dell’anno gli eventi in presenza: parliamo quindi di Facebook, con un +444% di minuti di visualizzazione video e una crescita di quasi il 35% dei “Mi piace” rispetto al 2019 ma anche di Youtube, con un +371% di iscritti al canale, un +103% di visualizzazioni e un +265% di ore di visualizzazione. Anche il sito della Fondazione si conferma un punto di riferimento fondamentale per la diffusione delle informazioni, con una crescita del 29% degli utenti rispetto all’anno scorso.

Da un punto di vista amministrativo, la Fondazione ha proseguito l’impegno, già avviato nello scorso anno, di implementazione degli adempimenti necessari. Sono stati adottati ad esempio procedure e strumenti per la gestione degli acquisti e delle collaborazioni e per l’erogazione di contributi e si è svolto un importante lavoro sul tema della prevenzione della corruzione e della trasparenza.

I primi mesi del 2021 vedono la Fondazione particolarmente impegnata nel compimento di alcuni progetti strategici avviati durante il mandato in corso che si avvia verso la sua conclusione (gli organi di governo della Fondazione hanno scadenza marzo 2021).
In particolare, il lavoro svolto nel corso di oltre tre anni di Laboratori territoriali e tematici e nell’ambito delle numerose progettualità di ricerca e azione, sfocerà nella redazione del nuovo Piano Innovazione Urbana: un documento aperto che individua e approfondisce alcuni filoni di ricerca e strategie con l’obiettivo di mettere a sistema bisogni della cittadinanza e di innovazione della città, luoghi di opportunità e possibili linee di finanziamento.

Strettamente in connessione con il lavoro sui contenuti del Piano Innovazione Urbana, vedrà finalmente la luce l’installazione interattiva permanente presso gli spazi del Laboratorio Aperto gestiti dalla Fondazione: una infrastruttura informativa che, attraverso strumenti digitali e multimediali, racconterà il territorio di Bologna, le dinamiche che lo caratterizzano, le trasformazioni in corso e le principali traiettorie di cambiamento. Particolare rilievo avranno le sezioni dedicate ai dati con la realizzazione del primo prototipo di data room e con prima release dell’Atlante Urbano. Tale attività sarà messa in relazione anche a quanto sta accadendo nell’area del Tecnopolo con l’insediamento di grandi capacità di calcolo e la nascita di nuovi soggetti dedicati alla ricerca azione.

Sarà infine cura della Fondazione realizzare una pubblicazione per dare conto dei principali progetti e risultati raggiunti che verrà presentata in occasione di un evento pubblico da organizzare in primavera secondo modalità da definire a seconda della situazione sanitaria del momento.

Attraverso il progetto dell’Osservatorio, prosegue anche nel 2021 il lavoro della Fondazione connesso alla situazione emergenziale ancora in corso: alle attività di ricerca e indagini territoriali, che saranno condotte in stretta connessione con il Piano Innovazione Urbana, continueranno ad affiancarsi dei percorsi di accompagnamento e sperimentazione di soluzioni e azioni per rispondere all’emergenza, i cosiddetti “Cantieri”, fra cui sta ampliando la sua azione Spazio a Bologna sul tema della pedonalità emergenziale.

Rispetto alle attività tematiche, entreranno nel vivo i percorsi già avviati sul finire del 2020, in particolare sui temi ambientali e di mobilità. Nell’ambito del progetto Chiara, cambia il clima a Bologna, la Fondazione, prosegue l’intensa attività divulgativa e contemporaneamente contribuirà alla definizione di nuovi strumenti per favorire il dialogo, l'interazione e la collaborazione, come ad esempio le assemblee cittadine sul clima; il tema della mobilità attraverserà in modo sempre più strutturale l’attività della Fondazione, a partire dal percorso di ascolto e informazione sul progetto della linea tranviaria, che ci vedrà fortemente impegnati anche nel corso del prossimo anno e più in generale, sulla città fisica di prossimità, avviato con l’obiettivo di promuovere un confronto e realizzare politiche e progetti per valorizzarla.

Le attività territoriali e di empowerment proseguiranno, in forme compatibili con l’evolversi della situazione emergenziale, e troveranno un particolare impulso grazie al proseguimento delle Scuole di Quartiere e in particolare del progetto Collettive, recentemente avviato e che trova pieno sviluppo nel corso del 2021: un percorso che consentirà di attivare, anche grazie a una significativa attività formativa, una serie di progetti ad impatto sociale, economico, ambientale e culturale nei vari quartieri della città, nati dall’attivazione di associazioni, comunità, reti e cittadini attivi del territorio.

Uno dei fulcri territoriali più significativi sarà inoltre l’area dell’ex scalo merci Ravone in via Casarini, dove troverà sviluppo Bologna Attiva, un progetto unico nel suo genere che mira a far nascere un innovativo spazio rigenerato per la formazione, il lavoro, il mutualismo e l’economia collaborativa: un’area in cui, di fatto, troveranno applicazione alcuni dei principali progetti strategici della Fondazione compresi quelli collegati alla cittadinanza universitaria.

Un altro lavoro sul territorio sarà svolto nell’ambito del progetto sperimentale MetroPoliTana (oggetto di un finanziamento ministeriale e in collaborazione con un soggetto privato) che accompagnerà ragazzi e ragazze tra i 10 e i 13 anni lungo un percorso di scoperta, conoscenza e consapevolezza della città in cui vivono fino alla produzione di una MetroPoliMappa, cioè una mappa partecipata di comunità.

Un elemento molto significativo è rappresentato dall'espandersi del raggio di azione della Fondazione oltre i confini di Bologna metropolitana.
Dall’accompagnamento alla redazione del nuovo Piano Urbanistico dell'Unione Reno Galliera a quello della città di Bergamo, da un laboratorio per definire un modello di gestione e nuovi usi per un edificio ex scolastico di Padova a un percorso di accompagnamento e co-progettazione sui temi ambientali a Torino, sono diverse e di varia scala le collaborazioni che la Fondazione sta attivando oltre i confini territoriali bolognesi, a dimostrazione del crescente interesse a livello nazionale, in particolare verso i metodi e gli strumenti dell’immaginazione civica sedimentati negli ultimi anni di lavoro.

Sempre in un’ottica di apertura di nuove reti di collaborazione e di differenziazione delle fonti economiche proseguirà e si rafforzerà l’attività nell’ambito della progettazione europea che vede la Fondazione sempre più coinvolta in importanti partnership internazionali, spesso insieme a Comune e Ateneo bolognese. La nuova programmazione europea è infatti molto incentrata su temi e metodologie in linea con quanto sviluppato dalla Fondazione in questi anni. In particolare la Fondazione parteciperà a proposte in risposta alle nuove call Horizon (Green deal e Europe).

 

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