Il progetto prevede di riconvertire una sala utilizzata come magazzino in spazio dedicato alla musica e all’espressione creativa. Il progetto sperimentale “Sala Bosso” trova sede all’interno del Beltrame-Sabatucci, dedicato a persone in grave disagio sociale.
La sala vuole essere un luogo aperto e risorsa per il territorio. In particolar modo, il target di riferimento è la fascia giovanile che in questi anni ha animato il centro di accoglienza.
La prima parte del progetto prevede l’autocostruzione dello spazio fisico predisponendolo ad accogliere attività musicali, una sala prove e la creazione di una radio comunitaria. La sala verrà costruita insieme agli ospiti della struttura tramite il progetto “Ciap. Ciappinari di Quartiere”, nato all’interno dei Laboratori di Comunità.
La seconda parte del progetto prevede l'apertura dello spazio alle collaborazioni. La metodologia sarà quella della progettazione condivisa, in modo da rendere lo spazio catalizzatore di relazioni con il territorio. Con ogni realtà sarà creato un piccolo progetto di restituzione alla comunità (laboratori aperti, eventi). Questa collaborazione tra interno ed esterno renderà lo spazio mutevole, capace di modellarsi sulle esigenze e i desideri della comunità, evolvendosi con essa.
L’idea progettuale nasce dall’esigenza di avere uno spazio dedicato alla musica e all'arte per creare connessioni e nuovi modi di comunicare. Allo stesso tempo, il periodo di emergenza sanitaria ha reso ancora più evidente il bisogno di mantenere una dimensione di scambio ed incontro con l’esterno, sia per garantire alla popolazione fragile del centro di rimanere attiva sia per contrastare il rischio di isolamento
LUOGO: San Donato - San Vitale
AMBITO: Creatività Urbana
PROPONENTE: Società Dolce
RETE: Il Laboratorio di Comunità BelleTrame, Palestrina Popolare, realtà del tavolo di progettazione partecipata Cirenaica del Quartiere San Donato - San Vitale
OBIETTIVI: creare nuove collaborazioni con cittadini ed associazioni, sperimentare nuove modalità di progettazione; offrire un luogo di espressione e sperimentazione per i giovani in un momento di difficoltà economica e sociale; diventare Comunità Educante; superare gli stereotipi, aumentare gli spazi di condivisione e creatività