Il progetto intende sviluppare una rete di aziende agricole che promuovono competenze in ambito di agricoltura urbana sociale, lavoro giusto e sovranità alimentare e che dall'unione dei loro modelli di business (dalla comunicazione all'agricoltura, fino all'attivismo alla vendita) mirano a fare empowerment di persone svantaggiate e non.
L’idea è quella di sviluppare un progetto ad impatto sociale e civico in collaborazione con le aziende agricole individuate come partner di progetto, che sono infatti tra le realtà più attive e innovative del bolognese nell’ambito dell’agricoltura sociale. Esse propongono un modello fondato su valori come l’inclusività, la creatività, il senso di comunità e la dignità del lavoro umano. Queste realtà inoltre creano innovazione con pratiche agricole che si fondano nella tutela della biodiversità, del paesaggio e della Sovranità Alimentare.
Il progetto prevede anche l’inserimento lavorativo di alcune categorie di persone svantaggiate.
L’attuale crisi sanitaria globale e le minacce ambientali della crisi climatica hanno mostrato che viviamo in un momento di grande fragilità. Il progetto ha l’obiettivo di ripensare il paesaggio urbano e gli attuali modelli agricoli industriali come primo passo locale per un grande cambiamento globale.
Con lo scoppio dell’emergenza sanitaria Covid-19 inoltre, ha preso avvio una crisi economica globale che ha determinato un fortissimo aumento della disoccupazione soprattutto nelle fasce più fragili della società. Per quanto riguarda gli spazi, il partenariato mette a disposizione aree aperte agricole fruibili in concessione del Comune di Bologna, aree del mercato, aree private delle relative realtà e aule dove svolgere le lezioni frontali. Queste aree sono ubicate in quartieri caratterizzati da situazioni di marginalità, trasformazione urbana, dove la cura e rigenerazione dei beni comuni urbani sono il punto cardine.
Il progetto vuole rispondere ai bisogni delle categorie di persone che versano in condizioni di vita meno privilegiate, ai giovani in cerca di strumenti per costruirsi un futuro o a tutte quelle persone che desiderano creare un’impresa agricola che abbia caratteristiche di sostenibilità ambientale e sociale. Oltre che alle persone, il progetto volge l’attenzione ai territori che offrono un alto potenziale per la coltivazione dei terreni e per lo sviluppo di strutture agricole, ma che al momento non sono sfruttati e sono abbandonati, nel tentativo di riqualificarli e valorizzarli.
LUOGO: tutta la città
AMBITO: sostenibilità ambientale
PROPONENTE: Associazione 6000 Sardine
RETE: Fondazione Grameen Italia, Cooperativa Agricola Arvaia, Cooperativa Sociale Agricola Coltivare Fraternità, Mercato Ritrovato
OBIETTIVI: inserimento lavorativo; inserimento sociale e anche abitativo; creazione di competenze in ambito agricolo; riproduzione del business model delle imprese agricole del territorio; networking; sostenibilità economica, sociale e ambientale; riqualificazione e valorizzazione di terreni agricoli abbandonati.